L'argomento su cui oggi ho riflettutto, sono gli italiani. Mi sono chiesto, guardando le statistiche pare che l'87% della popolazione sia cristiano cattolico, è veramente così?
Ci sono alcuni elementi che francamente mi fanno ritenere che questa statistica sia assolutamente falsata, e sono:
-I pedobattesimi
-La consapevolezza di ciò che vuol dire "cristianesimo" e "cattolicesimo"
Infatti io, e non solo io per fortuna, ho l'impressione che tra gli italiani, TROPPO spesso il cristianesimo nella fattispecie il cattolicesimo sia una religione per "tradizione" , per usanza , per abitudine, e quasi mai per scelta o per vera fede.
In primis vorrei parlare di un argomento scottante che mi ha riguardato da vicino: il pedobattesimo.
In Italia c'è una scellerata usanza di battezzare i propri bambini a pochi mesi dalla nascita.La cosa più preoccupante è che ciò non avviene soltanto nelle famiglie cattoliche praticanti, ma anche in quelle non praticanti, spesso è frutto di un "accordo" tra i genitori. Questo perchè? Perchè il battesimo al giorno d'oggi ha perso il suo significato.Non viene più visto come l'atto con il quale si aderisce alla chiesa cattolica purificandosi dal peccato originale, ma viene visto come una tappa fissa che "Si fa" e che ogni bambino deve fare, come il primo compleanno, il segnarsi alle scuole elementari , i vaccini, insomma, in Italia per molti genitori, battezzare un figlio è quasi un "dovere", un segno di affetto, che se non viene fatto denota una mancanza dei genitori.Tutto ciò agli occhi degli scettici può sembrare esagerato, ma provare per credere, chiedete a qualsiasi persona che si definisce cattolica e chiedete perchè un bambino deve essere privato della libera scelta su una cosa che riguarda lui e solo lui come il culto religioso. Qualsiasi risposta che vi sarà data, sono sicuro che partirà dai principi cattolici di quella persona stessa. Vi potrà essere detto ad esempio che "si fa per evitare che se quel bambino muore vada all'inferno" tralasciando che questa è una convinzione basata sulle proprie convinzioni religiose.Oppure vi si dirà che "ogni genitore ha il diritto di educare il suo bambino come meglio crede", certo, è vero, ma qui non si parla di educazione, qui si tratta di attribuire ad un bambino un'idea che non ha, e che forse non avrà mai. Vorrei ricordare inoltre che Gesù è stato battezzato a 30 anni , e soprattutto che , come ci tengono tanto a ricordare i cattolici, abbiamo il libero arbitrio, e che il battesimo è un segno "indelebile". Dunque alla luce di ciò , perchè battezzare un bambino a pochi mesi, compiendo una scelta al posto suo , scelta che lo segnerà per tutto il resto della vita? Una spiegazione logica e oggettiva non c'è, tranne quella che se non si facesse così, quanti bambini, diventando poi ragazzi e adulti, effettivamente si battezzerebbero? La risposta che io azzardo è che lo farebbero meno del 50% di quelli che sono battezzati ora.Questo significherebbe un notevole calo nelle statistiche della percentuale cattolica, dunque una perdita di potere, anche politica da parte della chiesa stessa.Il problema è che in Italia la situazione è stata abilmente ribaltata. Anzichè lasciare la scelta di battezzarsi ai ragazzi, si lascia oggi semmai quella di Sbattezzarsi. In poche parole, si è diffusa la cultura del "nel dubbio, lo battezzo" senza però informare minimamente che c'è la possibilità di sbattezzarsi (garantita peraltro da poco tempo).Tutto ciò è stato fatto in maniera magistrale. Infatti, quante persone, una volta battezzate, decideranno poi di sbattezzarsi nel caso non fossero effettivamente cattoliche? Se poi ci aggiungiamo il fatto che pochissimi sono a conoscenza della possibilità stessa di effettuare questa pratica, direi che le probabilità che un bambino di pochi mesi in futuro si sbattezzi, sono molto poche. Fortunatamente ho preso molto a cuore la causa della laicità dello stato e dunque mi sono informato, e sono riuscito ad arrivare a conoscenza dello "sbattezzo" , e dunque a sottrarmi orgogliosamente dalla mischia dei cattolici in Italia. Questo perchè? Come spesso mi è stato detto "Tu non ci credi, che ti cambia se sei battezzato o meno? ". In primo luogo se non mi cambia niente, non vedo perchè devo rimanere battezzato. Ma molto più importanti sono altre questioni: prima di tutto l'indolenza frutto di una cattiva informazione degli italiani ha portato a questa situazione dove una parte (che non voglio sbilanciarmi nel dire "la maggioranza" , anche se lo penso) dei cattolici in realtà sono persone che sono state battezzate ma poi non sono in realtà (De facto) cattolici, e questa situazione permette agli approfittatori di turno di avere un potere forte contando appunto sulla quasi totalità che rappresentano i cattolici in Italia. Ebbene io non voglio essere strumento di questi meccanismi. Infatti è grazie a questa "stragrande maggioranza" di cattolici che il Vaticano riesce ancora a dettar legge in Italia, perchè possiede uno sterminato e potenziale bacino di elettori italiani , direttamente influenzati , e può quindi influenzare i risultati elettorali, e comunque gestire le masse. Se tutti quelli che però non sono veramente cattolici si sbattezzassero, e se si lasciasse scelta ai ragazzi, di scegliere quando ne avranno le capacità a quale culto vogliono appartenere o meno (o se vogliono essere atei, agnostici ecc.) , questo "bacino" di elettori incosapevolmente sfruttato diminuirebbe, e con lui il braccio di ferro che il Vaticano si può permettere di fare con il governo italiano che troppe volte si prostra in ginocchio ai dorati troni vaticani.
In secondo luogo da problemi a livelli statistici , permettendo a qualcuno di rafforzare quella già latente (e a volte purtroppo manifesta) convinzione che l'Italia sia uno stato cattolico, ipotesi che solo a sentirla mi fa tremare , avendo oltretutto dato almeno un'occhiata alla Bibbia.
Il secondo grande tema è, tra le persone battezzate, rimosse quelle che lo sono state solo per "tradizione" e che non sono cristiane di fatto, quelle che si definiscono cattoliche, quante conoscono veramente il vero siginificato di essere cattolici? Anche in questo caso, la risposta che io suppongo, è "molto poche", ma essendo solo una supposizione, lascio le indagini a chi ha più strumenti di me, e faccio solo delle banali congetture. Qualcuno disse "Il modo migliore per non essere cristiani è leggere la Bibbia" , e la dice lunga.Chiedendo in giro, domandando, sondando, si può vedere come poche persone rispondano "Si, io sono cattolico, credo nella Bibba, nei vangeli e nella chiesa cattolica apostolica romana". Molte persone pensano che essere cattolici sia uno stile di vita, che magari significhi essere buoni, comportarsi bene, tralasciando tutto il resto del "pacchetto" compreso nell' "essere cattolico". Pochissimi persone hanno letto la Bibbia, che per carità non è un must , ma almeno farebbe domandare " Questo Dio così violento è quello che mi induce a essere buono?" . Inoltre ci sono molte persone che credono in Dio, in Gesù, ma per esempio non nei preti e nella chiesa, ma che si continuano a definire cattolici, mentre, al massimo, potrebbero essere protestanti. Questi fattori però sono determinati da un'ignoranza di fondo, una completa mancanza di conoscenze, che mi sorprendono tra l'altro, vista la frequenza alle ore di religione (offerte con piacere anche dalla parte atea della popolazione) e al catechismo .Mi viene da domandarmi, forse anche il catechismo e l'IRC non è che si concentrano appositamente alla parte "caritatevole" del cristianesimo , per essere più attuale distrocendo però di fatto la visione di cattolicesimo che una persona si può fare? Voglio dire, a scuola mi è capitato di frequentare qualche ora di religione, magari quando il bar era affollato, e si è parlato tante volte della Bibbia e di come vedeva alcuni argomenti (ovviamente una visione molto parziale) , quante quelle in cui si parlava di droghe , sesso , e rock'n roll. Un ragazzo è così portato a pensare che il cattolicesimo sia una specie di codice morale e etico, senza il quale si è persi, si è criminali, e non c'è possibilità di comportarsi in maniera giusta. Questo è un pensiero che è molto diffuso, ci si domanda spesso infatti se gli atei hanno un etica, e l'ho letto negli occhi dei miei familiari preoccupati quando ho annunciato loro la mia volontà di sbattezzarmi, come se già mi vedessero come un criminale sbandato. Tralasciando il fatto che la maggior parte dei criminali è cattolica (per motivi statistici, 87% cattolica la totalità) , e che di questo non si parla mai, ma c'è da sottolineare che un ateo ha una morale, un'etica molto più forte e più "sincera" di quella di un cattolico. Questo per vari motivi. Primo tra tutti l'ateo non si aspetta nessuna ricompensa per le sue buone azioni e non teme nessuna punizione per le cattive, ciò fa si che è portato a comportarsi bene per il solo fatto di farlo, "il bene per il bene" avrebbe detto Kant.Seconda ragione, l'ateo non ha nessuno a cui appellarsi chiedendo perdono e mostrando contrizione, che lo liberi dalle sue responsabilità, le cattive azioni all'ateo nessuno le può perdonare e lui ci deve convivere lasciandole pesare nella coscienza; al contrario un cristiano dopo una cattiva azione, si pente, si confessa, e la coscienza torna nuova "linda e pinta" come prima, scaricando notevolmente le responsabilità. E' forse per questo che spesso i boss mafiosi nei loro covi hanno più santini che armi?
In sostanza il messaggio che voglio comunicare è che la religione in Italia è vissuta in maniera sbagliata e viene strumentalizzata.Il culto è una cosa che riguarda noi e solo noi, ognuno ha il suo, non è scritto nel DNA , non è ereditario, e ognuno ha diritto a credere in ciò che vuole.Perciò ognuno si ponga le sue domande, e cerchi di avere la consapevolezza di ciò che pensa e di non lasciare che sia un nome a decidere per lui. E' inutile definirsi cristiani, cattolici, buddhisti, musulmani se poi non si conosce ciò che vuol dire. E' inutile quanto pericoloso. Sarebbe come essere iscritti ad un partito del quale non si conoscono le idee, chi lo farebbe? Purtroppo ciò accada spessissimo in Italia e sono convinto che 3/4 delle persone che sono ritenute cattoliche in realtà non lo sia, perchè è stato "iscritto ad un partito" quando non sapeva nemmeno leggere e scrivere , o perchè si tramanda di famiglia in famiglia l'essere "iscritti a quel partito", e non ci si degna nemmeno di conoscere le sue idee. Questo deve cessare! Non tanto perchè è moralmente ingiusto, ma perchè ha dato adito per troppo tempo a strumentalizzazioni di cui molti sono incosapevoli, e se in Italia la laicità è solo una parola vuota, questo è anche per colpa dell'indolenza, e dell'ignoranza, sicuramente voluta dai potenti di turno, del nostro popolo, che però deve alzare a testa!
Ci sono alcuni elementi che francamente mi fanno ritenere che questa statistica sia assolutamente falsata, e sono:
-I pedobattesimi
-La consapevolezza di ciò che vuol dire "cristianesimo" e "cattolicesimo"
Infatti io, e non solo io per fortuna, ho l'impressione che tra gli italiani, TROPPO spesso il cristianesimo nella fattispecie il cattolicesimo sia una religione per "tradizione" , per usanza , per abitudine, e quasi mai per scelta o per vera fede.
In primis vorrei parlare di un argomento scottante che mi ha riguardato da vicino: il pedobattesimo.
In Italia c'è una scellerata usanza di battezzare i propri bambini a pochi mesi dalla nascita.La cosa più preoccupante è che ciò non avviene soltanto nelle famiglie cattoliche praticanti, ma anche in quelle non praticanti, spesso è frutto di un "accordo" tra i genitori. Questo perchè? Perchè il battesimo al giorno d'oggi ha perso il suo significato.Non viene più visto come l'atto con il quale si aderisce alla chiesa cattolica purificandosi dal peccato originale, ma viene visto come una tappa fissa che "Si fa" e che ogni bambino deve fare, come il primo compleanno, il segnarsi alle scuole elementari , i vaccini, insomma, in Italia per molti genitori, battezzare un figlio è quasi un "dovere", un segno di affetto, che se non viene fatto denota una mancanza dei genitori.Tutto ciò agli occhi degli scettici può sembrare esagerato, ma provare per credere, chiedete a qualsiasi persona che si definisce cattolica e chiedete perchè un bambino deve essere privato della libera scelta su una cosa che riguarda lui e solo lui come il culto religioso. Qualsiasi risposta che vi sarà data, sono sicuro che partirà dai principi cattolici di quella persona stessa. Vi potrà essere detto ad esempio che "si fa per evitare che se quel bambino muore vada all'inferno" tralasciando che questa è una convinzione basata sulle proprie convinzioni religiose.Oppure vi si dirà che "ogni genitore ha il diritto di educare il suo bambino come meglio crede", certo, è vero, ma qui non si parla di educazione, qui si tratta di attribuire ad un bambino un'idea che non ha, e che forse non avrà mai. Vorrei ricordare inoltre che Gesù è stato battezzato a 30 anni , e soprattutto che , come ci tengono tanto a ricordare i cattolici, abbiamo il libero arbitrio, e che il battesimo è un segno "indelebile". Dunque alla luce di ciò , perchè battezzare un bambino a pochi mesi, compiendo una scelta al posto suo , scelta che lo segnerà per tutto il resto della vita? Una spiegazione logica e oggettiva non c'è, tranne quella che se non si facesse così, quanti bambini, diventando poi ragazzi e adulti, effettivamente si battezzerebbero? La risposta che io azzardo è che lo farebbero meno del 50% di quelli che sono battezzati ora.Questo significherebbe un notevole calo nelle statistiche della percentuale cattolica, dunque una perdita di potere, anche politica da parte della chiesa stessa.Il problema è che in Italia la situazione è stata abilmente ribaltata. Anzichè lasciare la scelta di battezzarsi ai ragazzi, si lascia oggi semmai quella di Sbattezzarsi. In poche parole, si è diffusa la cultura del "nel dubbio, lo battezzo" senza però informare minimamente che c'è la possibilità di sbattezzarsi (garantita peraltro da poco tempo).Tutto ciò è stato fatto in maniera magistrale. Infatti, quante persone, una volta battezzate, decideranno poi di sbattezzarsi nel caso non fossero effettivamente cattoliche? Se poi ci aggiungiamo il fatto che pochissimi sono a conoscenza della possibilità stessa di effettuare questa pratica, direi che le probabilità che un bambino di pochi mesi in futuro si sbattezzi, sono molto poche. Fortunatamente ho preso molto a cuore la causa della laicità dello stato e dunque mi sono informato, e sono riuscito ad arrivare a conoscenza dello "sbattezzo" , e dunque a sottrarmi orgogliosamente dalla mischia dei cattolici in Italia. Questo perchè? Come spesso mi è stato detto "Tu non ci credi, che ti cambia se sei battezzato o meno? ". In primo luogo se non mi cambia niente, non vedo perchè devo rimanere battezzato. Ma molto più importanti sono altre questioni: prima di tutto l'indolenza frutto di una cattiva informazione degli italiani ha portato a questa situazione dove una parte (che non voglio sbilanciarmi nel dire "la maggioranza" , anche se lo penso) dei cattolici in realtà sono persone che sono state battezzate ma poi non sono in realtà (De facto) cattolici, e questa situazione permette agli approfittatori di turno di avere un potere forte contando appunto sulla quasi totalità che rappresentano i cattolici in Italia. Ebbene io non voglio essere strumento di questi meccanismi. Infatti è grazie a questa "stragrande maggioranza" di cattolici che il Vaticano riesce ancora a dettar legge in Italia, perchè possiede uno sterminato e potenziale bacino di elettori italiani , direttamente influenzati , e può quindi influenzare i risultati elettorali, e comunque gestire le masse. Se tutti quelli che però non sono veramente cattolici si sbattezzassero, e se si lasciasse scelta ai ragazzi, di scegliere quando ne avranno le capacità a quale culto vogliono appartenere o meno (o se vogliono essere atei, agnostici ecc.) , questo "bacino" di elettori incosapevolmente sfruttato diminuirebbe, e con lui il braccio di ferro che il Vaticano si può permettere di fare con il governo italiano che troppe volte si prostra in ginocchio ai dorati troni vaticani.
In secondo luogo da problemi a livelli statistici , permettendo a qualcuno di rafforzare quella già latente (e a volte purtroppo manifesta) convinzione che l'Italia sia uno stato cattolico, ipotesi che solo a sentirla mi fa tremare , avendo oltretutto dato almeno un'occhiata alla Bibbia.
Il secondo grande tema è, tra le persone battezzate, rimosse quelle che lo sono state solo per "tradizione" e che non sono cristiane di fatto, quelle che si definiscono cattoliche, quante conoscono veramente il vero siginificato di essere cattolici? Anche in questo caso, la risposta che io suppongo, è "molto poche", ma essendo solo una supposizione, lascio le indagini a chi ha più strumenti di me, e faccio solo delle banali congetture. Qualcuno disse "Il modo migliore per non essere cristiani è leggere la Bibbia" , e la dice lunga.Chiedendo in giro, domandando, sondando, si può vedere come poche persone rispondano "Si, io sono cattolico, credo nella Bibba, nei vangeli e nella chiesa cattolica apostolica romana". Molte persone pensano che essere cattolici sia uno stile di vita, che magari significhi essere buoni, comportarsi bene, tralasciando tutto il resto del "pacchetto" compreso nell' "essere cattolico". Pochissimi persone hanno letto la Bibbia, che per carità non è un must , ma almeno farebbe domandare " Questo Dio così violento è quello che mi induce a essere buono?" . Inoltre ci sono molte persone che credono in Dio, in Gesù, ma per esempio non nei preti e nella chiesa, ma che si continuano a definire cattolici, mentre, al massimo, potrebbero essere protestanti. Questi fattori però sono determinati da un'ignoranza di fondo, una completa mancanza di conoscenze, che mi sorprendono tra l'altro, vista la frequenza alle ore di religione (offerte con piacere anche dalla parte atea della popolazione) e al catechismo .Mi viene da domandarmi, forse anche il catechismo e l'IRC non è che si concentrano appositamente alla parte "caritatevole" del cristianesimo , per essere più attuale distrocendo però di fatto la visione di cattolicesimo che una persona si può fare? Voglio dire, a scuola mi è capitato di frequentare qualche ora di religione, magari quando il bar era affollato, e si è parlato tante volte della Bibbia e di come vedeva alcuni argomenti (ovviamente una visione molto parziale) , quante quelle in cui si parlava di droghe , sesso , e rock'n roll. Un ragazzo è così portato a pensare che il cattolicesimo sia una specie di codice morale e etico, senza il quale si è persi, si è criminali, e non c'è possibilità di comportarsi in maniera giusta. Questo è un pensiero che è molto diffuso, ci si domanda spesso infatti se gli atei hanno un etica, e l'ho letto negli occhi dei miei familiari preoccupati quando ho annunciato loro la mia volontà di sbattezzarmi, come se già mi vedessero come un criminale sbandato. Tralasciando il fatto che la maggior parte dei criminali è cattolica (per motivi statistici, 87% cattolica la totalità) , e che di questo non si parla mai, ma c'è da sottolineare che un ateo ha una morale, un'etica molto più forte e più "sincera" di quella di un cattolico. Questo per vari motivi. Primo tra tutti l'ateo non si aspetta nessuna ricompensa per le sue buone azioni e non teme nessuna punizione per le cattive, ciò fa si che è portato a comportarsi bene per il solo fatto di farlo, "il bene per il bene" avrebbe detto Kant.Seconda ragione, l'ateo non ha nessuno a cui appellarsi chiedendo perdono e mostrando contrizione, che lo liberi dalle sue responsabilità, le cattive azioni all'ateo nessuno le può perdonare e lui ci deve convivere lasciandole pesare nella coscienza; al contrario un cristiano dopo una cattiva azione, si pente, si confessa, e la coscienza torna nuova "linda e pinta" come prima, scaricando notevolmente le responsabilità. E' forse per questo che spesso i boss mafiosi nei loro covi hanno più santini che armi?
In sostanza il messaggio che voglio comunicare è che la religione in Italia è vissuta in maniera sbagliata e viene strumentalizzata.Il culto è una cosa che riguarda noi e solo noi, ognuno ha il suo, non è scritto nel DNA , non è ereditario, e ognuno ha diritto a credere in ciò che vuole.Perciò ognuno si ponga le sue domande, e cerchi di avere la consapevolezza di ciò che pensa e di non lasciare che sia un nome a decidere per lui. E' inutile definirsi cristiani, cattolici, buddhisti, musulmani se poi non si conosce ciò che vuol dire. E' inutile quanto pericoloso. Sarebbe come essere iscritti ad un partito del quale non si conoscono le idee, chi lo farebbe? Purtroppo ciò accada spessissimo in Italia e sono convinto che 3/4 delle persone che sono ritenute cattoliche in realtà non lo sia, perchè è stato "iscritto ad un partito" quando non sapeva nemmeno leggere e scrivere , o perchè si tramanda di famiglia in famiglia l'essere "iscritti a quel partito", e non ci si degna nemmeno di conoscere le sue idee. Questo deve cessare! Non tanto perchè è moralmente ingiusto, ma perchè ha dato adito per troppo tempo a strumentalizzazioni di cui molti sono incosapevoli, e se in Italia la laicità è solo una parola vuota, questo è anche per colpa dell'indolenza, e dell'ignoranza, sicuramente voluta dai potenti di turno, del nostro popolo, che però deve alzare a testa!