La mia valvola

Nella vita si hanno poche occasioni per scegliere e per sentirsi liberi, e io qui voglio essere libero.

martedì 7 agosto 2012

Contradizioni bibliche

http://sciencebasedlife.files.wordpress.com/2011/02/biblecontradictions-reasonproject.png

lunedì 4 giugno 2012

Clerico-fascismo


Dopo aver letto una dichiarazione di Benedetto XVI a Milano, ho deciso di scrivere qualcosa su un tema che ho casualmente approfondito in questi giorni, e cioè il legame tra fascismo e Chiesa cattolica.
Quando Mussolini nel 1919 fondò i “Fasci di combattimento” era totalmente lontano dalle posizioni della Chiesa, era infatti un ateo e anticlericale. Disprezzava i dogmi religiosi, e definì addirittura Dio “un parto dell'ignoranza”!
Tutto ciò venne rinnegato da Mussolini il 21 Giugno del 1921 in un discorso dove disse cose di questo tipo: <<Ricordo ai popolari che nella storia del fascismo non vi sono invasioni di chiese, e non c'è nemmeno l'assassinio di quel frate Angelico Galassi, finito a revolverate ai piedi di un altare. Vi confesso che c'è qualche legnata (commenti) e che c'è un incendio sacrosanto di un giornale, che aveva definito il fascismo una associazione a delinquere. (Commenti, interruzioni al centro, rumori). Il fascismo non predica e non pratica l'anticlericalismo. Il fascismo, anche questo si può dire, non è legato alla massoneria, la quale in realtà non merita gli spaventi da cui sembrano pervasi taluni del Partito Popolare. Per me la massoneria è un enorme paravento dietro al quale generalmente vi sono piccole cose e piccoli uomini. (Commenti, si ride). Ma veniamo ai problemi concreti. Qui è stato accennato al problema del divorzio. Io, in fondo in fondo, non sono un divorzista, poiché ritengo che i problemi di ordine sentimentale non si possono risolvere con formule giuridiche; ma prego i popolari di riflettere se sia giusto che i ricchi possano divorziare, andando in Ungheria, e che i poveri diavoli siano costretti qualche volta a portare una catena per tutta la vita. Siamo d'accordo con i popolari per quel che riguarda la libertà della scuola; siamo molto vicini ad essi per quel che riguarda il problema agrario, per il quale noi pensiamo che, dove la piccola proprietà esiste, è inutile sabotarla, che dove è possibile crearla, è giusto crearla, che dove non è giusto crearla perché sarebbe antiproduttiva, allora si possono adottare forme diverse, non esclusa la cooperazione più o meno collettivista. Siamo d'accordo per quel che riguarda il decentramento amministrativo, con le dovute cautele: purché non si parli di federalismo e di autonomismo, perché dal federalismo regionale si andrebbe a finire al federalismo provinciale e così via di seguito, per una catena infinita, l'Italia ritornerebbe a quella che era un secolo fa.>> oppure <<Se, come diceva Mommsen, venticinque o trenta anni fa, non si resta a Roma senza una idea universale, io penso e affermo che l'unica idea universale che oggi esista a Roma, è quella che si irradia dal Vaticano. Sono molto inquieto quando vedo che si formano delle Chiese nazionali, perché penso che sono milioni e milioni di uomini, che non guardano più all'Italia e a Roma. Ragione per cui io avanzo questa ipotesi; penso anzi che, se il Vaticano rinunzia definitivamente ai suoi sogni temporalistici - e credo che sia già su questa strada - l'Italia, profana o laica, dovrebbe fornire al Vaticano gli aiuti materiali, le agevolazioni materiali per scuole, chiese, ospedali o altro, che una potenza profana ha a sua disposizione. Perché lo sviluppo del cattolicismo nel mondo, l'aumento dei quattrocento milioni di uomini, che in tutte le parti della terra guardano a Roma, è di un interesse e di un orgoglio anche per noi che siamo italiani.>>
Dopo questo discorso l'allora cardinale Ratti, futuro Pio XI, eclamò che Mussolini <<fa rapidi progressi, e con la sua forza elementare abbatterà tutto ciò che gli sbarra la strada.Mussolini è un uomo meraviglioso , un neoconvertito>>

In effetti il feeling tra Pio XI e Mussolini sarà una caratteristica di tutto il rapporto tra fascismo e Chiesa cattolica, e il quale fu percepito da Mussolini in anticipo il quale dichiarò che con Pio XI i rapporti tra Italia e Vaticano sarebbero migliorati.
Pio XI sembrava apprezzare molto infatti se non il fascismo per lo meno il suo capo, che venne definito più e più volte “uomo della provvidenza”, e di cui apprezzava molto il militarismo, tanto da inaugurare la tradizione per la quale le truppe di stanza a Roma passano dal papa che li riceve e celebra una messa per loro. Lo stesso Pio XI disse che Mussolini aveva “portato pace e vantaggi a questo paese (Italia)” . E' lecito però domandarsi se i “vantaggi” che intendeva Pio XI fossero realmente per l'Italia , e se non fossero soltanto la soluzione dell'annosa <<Questione romana>> sorta dopo il 1870 , risolta attraverso crocifissi negli edifici pubblici, aumenti delle sovvenzioni per l'edilizia ecclesiastica,dono della biblioteca di Palazzo Chigi alla chiesa, parificazione della scuola cattolica con quella pubblica e altri provvedimenti simili non ultimo il risanamento con 1,5 miliardi di lire dell'epoca, una cifra spropositata,del Banco di Roma al quale la chiesa era legata per più motivi.
Ciò che Mussolini però voleva in cambio non erano le lodi cattoliche che comunque provennero da ogni parte, persino dagli USA, ma la dittatura che fu regalata al “Duce” attraverso il ritiro del Partito Popolare, che contava all'epoca circa il 30% dei voti.
Ciò avvenne in occasione della proposta di una legge elettorale che dava un premio di maggioranza dei 2/3 del parlamento alla maggioranza relativa (purchè superiore al 25%), alla quale si opposero Sturzo e i suoi circa 100 deputati , al quale però fu ordinato, proprio in questa occasione di ritirarsi dalla politica, e segnò la vittoria elettorale del fascismo, che da qui prese in mano il potere.

Anche in occasione dell'omicidio Matteotti nel '24 la Santa Sede appoggiò Mussolini. In occasione delle celebrazioni della morte del parlamentare che aveva denunciato i brogli elettorali, le colonne dell'Osservatore romano invitavano a non dimenticarsi delle idee di quest'uomo, che non avrebbe voluto la pace, mentre alti giornali cattolici scrissero che le lacrime degli organizzatori di questa celebrazione erano “lacrime di coccodrillo”.
Dopo che Mussolini si prese personalmente la responsabilità dell'omicidio di un oppositore politico il papa pronunciò un ringraziamento verso “tutto ciò che veniva fatto per la chiesa, anche se come parziale risarcimento per danni e offese subite da molto tempo e per troppo tempo”
Dopo le leggi del fascistissime del '26 la chiesa era pronta a ricevere il compenso che le era stato promesso : i patti lateranensi.
La trattativa per questo accordo iniziò nel '25 (anche se si parla di prime trattative già nel '21) , e si concluse nel '29 , non certo senza qualche attrito. Le questione più spinose furono quella dell'educazione giovanile e quella dell' “azione cattolica”.Sulla prima Mussolini non cedette, e il papa fu costretto a sciogliere i suoi “esploratori cattolici” che confluirono nei Balilla, mentre concesse il diritto di esistenza ad “Azione Cattolica”.
Questi patti si compongono di 3 parti:un accordo internazionale, un accordo finanziario e un concordato.
Nel primo vengono fatte larghe concessioni alla chiesa, a livello economico e politico, e si sancisce con l'articolo 1 che l'Italia diventava un paese cattolico.
L'accordo finanziario fu un risarcimento per i fatti successivi al 1870 e consisteva in 750 milioni di lire più una rendita del 5% su un miliardo di lire in titoli di stato. Questo risarcimento completo, come sancisce l'articolo 2 , viene definiro dall'ex ministro del tesoro Nitti (che conosceva le finanze vaticane) “ingiustificabile”.
Il concordato faceva ampie concessioni al diritto canonico, come la parificazione del matrimonio religioso a quello civile, l'esenzione dalle tasse dei beni ecclesiastici ecc. , ma soprattutto il divieto per gli ecclesiastici di praticare attività politica.
Ciò che l'Italia ebbe in cambio fu un misero diritto a esprimere “memorie” sulla nomina di vescovi e cardinali, la riduzione delle diocesi in Italia e la chiusura definitiva della “Questione romana”.
Credo che anche ad un occhio disattento questi patti siano “Pacta iniqua” , e concedano enormi privilegi a favore dello “sconfitto”, in cambio di miseri diritti al “vincitore”.
Un'altra occasione dove la Chiesa cattolica impavidamente sostenne il fascismo ad occhi chiusi (forse non così chiusi) fu la guerra in Abissinia.
Questa venne fatta da Mussolini principalmente per la “fame di terra” dell'Italia (tanto da essere definita dal ministro Rossoni un “surrogato della riforma agraria”), terra che seppure presente in italia apparteneva a grandi latifondisti o proprio alla chiesa, e che quindi certamente non poteva essere espropriata per il bene del paese.
Così Mussolini decise di aggredire l'Etiopia , e la Società delle Nazioni condannò quasi all'unanimità l'Italia a blande sanzioni. Nello stesso momento 66 ecclesiastici firmavano un telegramma per il Duce , pubblicato sull'Osservatore romano che recitava <<L'Italia cattolica prega per la crescente grandezza della sua amata patria, che grazie al vostro governo è più unita che mai>>.
Inoltre è degno di nota il fatto che , per incitare le masse ad una guerra a cui il popolo non era così disposto, tutto il mondo ecclesiastico si spese per definire questa aggressione come giusta e necessaria, fino al papa che la definì in maniera paradossale , come “una guerra difensiva a scopo coloniale”.
Da ogni pulpito comunque i preti incitarono a fare offerte per la guerra e si resero disponibili anche a fondere le croci, e in qualche caso anche le campane come (a parole ovviamente!) fece il vescovo di San Miniato, sensibilizzando l'opinione pubblica per una guerra che sarà un fallimento per l'Italia.
In occasione della partenza per la guerra avvennero anche episodi curiosi, come la benedizioni di carri armati, aerei e navi, l'imbarcazione vicino alle bombe di ritratti della Madonna e così via, secondo la decenza cattolica.
Un episodio che però ci tengo a ricordare è quello che riguarda l'arcivescovo di Milano Schuster.
Quest'ultimo infatti, beatificato da Giovanni Paolo II, è stato ricordato pochi giorni fa da papa Ratzinger nel suo discorso a Milano (il giorno della festa della repubblica!Oltre il danno anche la beffa),dove disse
<<[...]desidero ricordare altri eccellenti Pastori più vicini a noi, che hanno impreziosito con la santità e la dottrina la Chiesa di Milano: il beato Cardinale Andrea Carlo Ferrari, apostolo della catechesi e degli oratori e promotore del rinnovamento sociale in senso cristiano; il beato Alfredo Ildefonso Schuster, il «Cardinale della preghiera», Pastore infaticabile, fino alla consumazione totale di se stesso per i suoi fedeli.[...]>>. Questo stesso Schuster non mancò in occasione della guerra in Abbisinia di benedire il duce e il suo esercito elogiandolo, e poi pronunciando una frase degna di ricordo : <<In considerazione della fatidica alleanza dell'Italia e del Vaticano, agli italiani spetta il titolo onorifico di 'collaboratori e assistenti di Dio'.Noi lavoriamo insieme a Dio in questa missione neazionale e cattolica per il bene, soprattutto in questo momento in cui sui campi di battaglia dell'Etiopia la bandiera italiana porta avanti in trionfo la croce di Cristo [...] Pace e protezione divina al valoroso esercito che al prezzo del proprio sangue apre le porte dell'Etiopia alla fede cattolica e alla cultura romana!>>
Mi chiedo dunque come sia possibile che il giorno della festa della repubblica noi permettiamo che il papa eclissi il giorno di commemorazione del nostro paese, e soprattutto lo faccia pronunciando un ringraziamento per un personaggio che a mio parere si è macchiato di una frase disumana, e che faceva parte di un'associazione, come la chiesa cattolica che ha appoggiato in maniera netta un partito che è contro il fondamento stesso della nostra costituzione. Credo che la risposta la sappiamo tutti in fondo, ma per quanto ognuno possa gridare , il brusio dell'ignoranza e degli interessi in questo paese soffocherà sempre ogni rumore, riportando tutto a quello sterile silenzio che piano piano porta all'oblio.

Ringraziare i fascisti in mondo-visione

<<[...]desidero ricordare altri eccellenti Pastori più vicini a noi, che hanno impreziosito con la santità e la dottrina la Chiesa di Milano: il beato Cardinale Andrea Carlo Ferrari, apostolo della catechesi e degli oratori e promotore del rinnovamento sociale in senso cristiano; il beato Alfredo Ildefonso Schuster, il «Cardinale della preghiera», Pastore infaticabile, fino alla consumazione totale di se stesso per i suoi fedeli.[...]>>
Queste sono parole di Benedetto XVI a Milano, due giorni fa.
 

Il cardinale Schuster è stato quello che in occasione dell'invasione fascista in Abissinia , benedisse pubblicamente Mussolini e il suo esercito a Milano, e paragonò Mussolini a Cesare, Costantino, e altri grandi imperatori, e pronunciò queste parole: "In considerazione della fatidica alleanza dell'Italia e del Vaticano, agli italiani spetta il titolo onorifico di 'collaboratori e assistenti di Dio'.Noi lavoriamo insieme a Dio in questa missione neazionale e cattolica per il bene, soprattutto in questo momento in cui sui campi di battaglia dell'Etiopia la bandiera italiana porta avanti in trionfo la croce di Cristo [...] Pace e protezione divina al valoroso esercito che al prezzo del proprio sangue apre le porte dell'Etiopia alla fede cattolica e alla cultura romana!"

Io credo che ci sia qualcosa di marcio in tutto ciò.Queste sono cose non possiamo dimenticarci, non possiamo vedere in televisione con servizi di 10 minuti sui telegiornali , un discorso fatto da quella stessa chiesa che ha appoggiato il fascismo a suo tempo, il giorno della festa della repubblica, e ascoltare il ringraziamento ad un uomo presentato come un santo, e che tra l'altro è stato anche beatificato, che ha pronunciato parole indegne per una persona umana.
Tutto ciò avviene nella più totale ignoranza degli spettatori che, in pieno rispetto del modus operandi religioso, si bevono parole del genere, senza sapere nemmeno di cosa si stia parlando.

giovedì 10 maggio 2012

Riflessione

Ieri pomeriggio preso da un terribile mal di testa ho dovuto abbandonare il mio pc, e mi sono sdraiato sul divano accendendo la televisione. Ho acceso il mio apparecchio e ho iniziato a fare zapping per tutti i canali del digitale terrestre. Non cercavo qualcosa di preciso, ma visto che mi interesso di scienza nella sua più ampia accezione, cercavo qualcosa di interessante sotto questo punto di vista, qualcosa che parlasse di un argomento di biologia, piuttosto che di matematica , geologia, chimica e chi più ne ha , più ne metta.
Ebbene ieri sono uscito sconfitto dal mio tentativo. In un numero svariato di canali non sono stato in grado di trovare una trasmissione che sia stata una di divulgazione scientifica, così ho cominciato a riflettere.
Noi viviamo in un mondo che è sostenuto dalla scienza. Grazie alle scoperte soprattutto nel campo della chimica e della medicina la nostra speranza di vita è aumentata , quasi raddoppiata nell'ultimo secolo. Grazie alle leggi della fisica messe a punto da persone che dedicano una vita alla scienza (e all'umanità) possiamo usufruire della maggior parte dei nostri apparecchi tecnologici di qualsiasi tipo. In ogni angolo di mondo che osserviamo c'è un frutto di conquiste scientifiche costate fatica e sacrifici.
Come è possibile dunque che la televisione, quella pubblica in particolare, non abbia il minimo interesse nel diffondere la cultura scientifica che ci ha portato a questo punto?
A questa domanda ovviamente nessuno sa rispondere, o per lo meno non io, però ci ho riflettuto un po' e mi sono fatto una mia idea.
La mia impressione è che l'ignoranza che ahimè in ambito scientifico è molto diffusa tra la popolazione si autorigenera, si autoprotegge. E' in questo modo che l'ignoranza genera ignoranza , la tradizione popolare conserva sè stessa. E' come se la scienza non riuscisse , per quanto usata in senso pratico, ad entrare nelle vite di tutti; è come se rimanesse solo una cornice sconosciuta in un mondo dove continua a prevalere la non-cultura, la tradizione.
Ora mi si potrà dire che sono fissato con questa cosa, che sono accanito, di parte e tante altre cose, però io voglio dare una parte di colpa alla religione. Lo dico apertamente, secondo la mia modestissima opinione, se le persone non riescono a porsi domande, a ragionare in senso critico a oziare nella loro ignoranza e a disinteressarsi della scienza affidandosi a persone che pensano per loro, è anche colpa della religione, anzi, della mentalità religiosa.
Questa è infatti una mentalità che si basa su presunte verità non dimostrate e liquida qualsiasi ignoranza o dubbio con la soluzione divina. La religione fa una cosa che è quanto più nociva per l'essere umano e per la sua intelligenza: fornisce risposte semplicissime a tutto. Poco importa se queste risposte non sono fondate, si danno per certezze, e la fede fa il resto. In questo senso essa è il miglior modo per smettersi di porsi domande, di chiedersi il funzionamente delle cose, del mondo; che senso ha d'altronde chiedersi il perchè delle cose quando già si parte dall'assunto di sapere la causa prima di tutto?
Mi si potrà argomentare che sono esistiti molti scienziati religiosi, e questo non lo metto in dubbio, ma probabilmente erano persone con una innata acutezza , acutezza che la religione non è riuscita a soffocare; erano persone alle quali non bastava la verità in scatola che ogni religione ha da svendere.
Purtroppo in Italia vige l'abitudine di essere religiosi, non la convinzione. E così di generazione in generazione si trasmette questa tradizione, che in una certa misura secondo me è deleteria per il paese. Infatti i bambini sono abituati a obbedire ai genitori senza che a questi venga spiegato il perchè, ma questo non è altro che un'abitudine culturale che ha permesso l'accelerazione dell'apprendimento educativo. Quando questi "ordini" di un genitore riguardano altre cose, ciò è vantaggioso per un bambino?
Voglio dire, finchè si dice ad un bambino "non giocare con il coltello" ciò è vantaggioso nella misura in cui il bambino se ubbidirà capirà che non deve giocare con il coltello, e se non lo farà proverà sulla sua pelle (in tutti i sensi) questa esperienza, e al primo dolore capirà che in effetti l'adulto aveva ragione.
Quando queste prescrizioni non sono però al fine educativo ma al fine conoscitivo , per me c'è una differenza sostanziale. Ad esempio, se ad un bambino lo si crescerà con l'idea di un Dio che ha creato il mondo, con l'inferno che lo aspetta se si comporta male, o il paradiso che lo attende se al contrario si comporta male, come potrà questo bambino crescere libero intellettualmente? Come fa un bambino a capire veramente come funziona il mondo quando la responsabilità dell'accadimento di un qualsiasi evento, o il suo non accadimento vengono regolarmente attribuiti ad un Dio che un bambino nemmeno vede? Io penso fortemente che tutto ciò renderà di difficile comprensione per un bambino il fatto che nella vita bisogna darsi da fare per ottenere ciò che si vuole, e che se qualcosa accade o meno la responsabilità o la mancanza è sua. Inoltre un bambino dovrebbe crescere con una prospettiva di indagine nei confronti della realtà, non con dei genitori che dispensano verità che impediscono al figlio di porsi domande e ancor di più di rispondere.
E' vero che un bambino non capirà mai fino ad una certa età che gli oggetti cadono a causa della forza di gravità esercitata dalla Terra su di noi, ma ciò non significa che dobbiamo dargli una risposta preconfezionata sul fatto, quanto dobbiamo cercare di stimolare la sua curiosità e la sua voglia di capire il mondo, cosa che per me la religione non fa.
Tutto questo sproloquio è per dire che se oggi si preferisce il grande fratello, amici, uomini e donne e tutto il resto della spazzatura che viene trasmessa in tv non solo in prima serata ma anche nelle fasce dove è più presente un pubblico infantile, è colpa del fatto che alla gente non piace pensare, non ci è abituata. Come potrebbe voler vedere un programma dove deve attivamente utilizzare il cervello per capire ciò che viene detto come in un programma di divulgazione scientifica, quando dall'altra parte ha un programma studiato per richiedere un uso totalmente passivo della televisione da parte dello spettatore? E' chiaro che non potrebbe, e allora non mi meraviglio se gli unici due programmi scientifici che io conosca sono trasmessi in orari improbabili di giorni improbabili, come la seconda serata di Domenica. Non mi meraviglio se tutte le settimane vengono trasmesse messe e funzioni su canali pubblici , se esistono canali come Tele Padre Pio, Fatima TV , TelePace ecc. facilmente accessibili a tutti, e non esista un solo canale di divulgazione scientifica. In un mondo come quello della TV dove l'auditel è sovrano perchè un canale pubblico dovrebbe trasmettere argomenti impegnati come la scienza quando può guadagnare di più assecondando le persone nella loro ignoranza? E' semplice, non può farlo, e infatti non lo fa. Nemmeno la televisione pubblica si interessa di questi fatti. Ora come ora abbiamo Rai 1,2,3,4,5, premium,sport, movie,news e altri ancora e nessuno di questi si occupa di scienza, nessuno. A me viene da pensare che abbiamo tutti il cervello atrofizzato, chi più chi meno, e che forse alla gente va bene così.

lunedì 26 dicembre 2011

Il Cristianesimo a tarallucci e vino

L'argomento su cui oggi ho riflettutto, sono gli italiani. Mi sono chiesto, guardando le statistiche pare che l'87% della popolazione sia cristiano cattolico, è veramente così?
Ci sono alcuni elementi che francamente mi fanno ritenere che questa statistica sia assolutamente falsata, e sono:
-I pedobattesimi
-La consapevolezza di ciò che vuol dire "cristianesimo" e "cattolicesimo"
Infatti io, e non solo io per fortuna, ho l'impressione che tra gli italiani, TROPPO spesso il cristianesimo nella fattispecie il cattolicesimo sia una religione per "tradizione" , per usanza , per abitudine, e quasi mai per scelta o per vera fede.
In primis vorrei parlare di un argomento scottante che mi ha riguardato da vicino: il pedobattesimo.
In Italia c'è una scellerata usanza di battezzare i propri bambini a pochi mesi dalla nascita.La cosa più preoccupante è che ciò non avviene soltanto nelle famiglie cattoliche praticanti, ma anche in quelle non praticanti, spesso è frutto di un "accordo" tra i genitori. Questo perchè? Perchè il battesimo al giorno d'oggi ha perso il suo significato.Non viene più visto come l'atto con il quale si aderisce alla chiesa cattolica purificandosi dal peccato originale, ma viene visto come una tappa fissa che "Si fa" e che ogni bambino deve fare, come il primo compleanno, il segnarsi alle scuole elementari , i vaccini, insomma, in Italia per molti genitori, battezzare un figlio è quasi un "dovere", un segno di affetto, che se non viene fatto denota una mancanza dei genitori.Tutto ciò agli occhi degli scettici può sembrare esagerato, ma provare per credere, chiedete a qualsiasi persona che si definisce cattolica e chiedete perchè un bambino deve essere privato della libera scelta su una cosa che riguarda lui e solo lui come il culto religioso. Qualsiasi risposta che vi sarà data, sono sicuro che partirà dai principi cattolici di quella persona stessa. Vi potrà essere detto ad esempio che "si fa per evitare che se quel bambino muore vada all'inferno" tralasciando che questa è una convinzione basata sulle proprie convinzioni religiose.Oppure vi si dirà che "ogni genitore ha il diritto di educare il suo bambino come meglio crede", certo, è vero, ma qui non si parla di educazione, qui si tratta di attribuire ad un bambino un'idea che non ha, e che forse non avrà mai. Vorrei ricordare inoltre che Gesù è stato battezzato a 30 anni , e soprattutto che , come ci tengono tanto a ricordare i cattolici, abbiamo il libero arbitrio, e che il battesimo è un segno "indelebile". Dunque alla luce di ciò , perchè battezzare un bambino a pochi mesi, compiendo una scelta al posto suo , scelta che lo segnerà per tutto il resto della vita? Una spiegazione logica e oggettiva non c'è, tranne quella che se non si facesse così, quanti bambini, diventando poi ragazzi e adulti, effettivamente si battezzerebbero? La risposta che io azzardo è che lo farebbero meno del 50% di quelli che sono battezzati ora.Questo significherebbe un notevole calo nelle statistiche della percentuale cattolica, dunque una perdita di potere, anche politica da parte della chiesa stessa.Il problema è che in Italia la situazione è stata abilmente ribaltata. Anzichè lasciare la scelta di battezzarsi ai ragazzi, si lascia oggi semmai quella di Sbattezzarsi. In poche parole, si è diffusa la cultura del "nel dubbio, lo battezzo" senza però informare minimamente che c'è la possibilità di sbattezzarsi (garantita peraltro da poco tempo).Tutto ciò è stato fatto in maniera magistrale. Infatti, quante persone, una volta battezzate, decideranno poi di sbattezzarsi nel caso non fossero effettivamente cattoliche? Se poi ci aggiungiamo il fatto che pochissimi sono a conoscenza della possibilità stessa di effettuare questa pratica, direi che le probabilità che un bambino di pochi mesi in futuro si sbattezzi, sono molto poche. Fortunatamente ho preso molto a cuore la causa della laicità dello stato e dunque mi sono informato, e sono riuscito ad arrivare a conoscenza dello "sbattezzo" , e dunque a sottrarmi orgogliosamente dalla mischia dei cattolici in Italia. Questo perchè? Come spesso mi è stato detto "Tu non ci credi, che ti cambia se sei battezzato o meno? ". In primo luogo se non mi cambia niente, non vedo perchè devo rimanere battezzato. Ma molto più importanti sono altre questioni: prima di tutto l'indolenza frutto di una cattiva informazione degli italiani ha portato a questa situazione dove una parte (che non voglio sbilanciarmi nel dire "la maggioranza" , anche se lo penso) dei cattolici in realtà sono persone che sono state battezzate ma poi non sono in realtà (De facto) cattolici, e questa situazione permette agli approfittatori di turno di avere un potere forte contando appunto sulla quasi totalità che rappresentano i cattolici in Italia. Ebbene io non voglio essere strumento di questi meccanismi. Infatti è grazie a questa "stragrande maggioranza" di cattolici che il Vaticano riesce ancora a dettar legge in Italia, perchè possiede uno sterminato e potenziale bacino di elettori italiani , direttamente influenzati , e può quindi influenzare i risultati elettorali, e comunque gestire le masse. Se tutti quelli che però non sono veramente cattolici si sbattezzassero, e se si lasciasse scelta ai ragazzi, di scegliere quando ne avranno le capacità a quale culto vogliono appartenere o meno (o se vogliono essere atei, agnostici ecc.) , questo "bacino" di elettori incosapevolmente sfruttato diminuirebbe, e con lui il braccio di ferro che il Vaticano si può permettere di fare con il governo italiano che troppe volte si prostra in ginocchio ai dorati troni vaticani.
In secondo luogo da problemi a livelli statistici , permettendo a qualcuno di rafforzare quella già latente (e a volte purtroppo manifesta) convinzione che l'Italia sia uno stato cattolico, ipotesi che solo a sentirla mi fa tremare , avendo oltretutto dato almeno un'occhiata alla Bibbia.

Il secondo grande tema è, tra le persone battezzate, rimosse quelle che lo sono state solo per "tradizione" e che non sono cristiane di fatto, quelle che si definiscono cattoliche, quante conoscono veramente il vero siginificato di essere cattolici? Anche in questo caso, la risposta che io suppongo, è "molto poche", ma essendo solo una supposizione, lascio le indagini a chi ha più strumenti di me, e faccio solo delle banali congetture. Qualcuno disse "Il modo migliore per non essere cristiani è leggere la Bibbia" , e la dice lunga.Chiedendo in giro, domandando, sondando, si può vedere come poche persone rispondano "Si, io sono cattolico, credo nella Bibba, nei vangeli e nella chiesa cattolica apostolica romana". Molte persone pensano che essere cattolici sia uno stile di vita, che magari significhi essere buoni, comportarsi bene, tralasciando tutto il resto del "pacchetto" compreso nell' "essere cattolico". Pochissimi persone hanno letto la Bibbia, che per carità non è un must , ma almeno farebbe domandare " Questo Dio così violento è quello che mi induce a essere buono?" . Inoltre ci sono molte persone che credono in Dio, in Gesù, ma per esempio non nei preti e nella chiesa, ma che si continuano a definire cattolici, mentre, al massimo, potrebbero essere protestanti. Questi fattori però sono determinati da un'ignoranza di fondo, una completa mancanza di conoscenze, che mi sorprendono tra l'altro, vista la frequenza alle ore di religione (offerte con piacere anche dalla parte atea della popolazione) e al catechismo .Mi viene da domandarmi, forse anche il catechismo e l'IRC non è che si concentrano appositamente alla parte "caritatevole" del cristianesimo , per essere più attuale distrocendo però di fatto la visione di cattolicesimo che una persona si può fare? Voglio dire, a scuola mi è capitato di frequentare qualche ora di religione, magari quando il bar era affollato, e si è parlato tante volte della Bibbia e di come vedeva alcuni argomenti (ovviamente una visione molto parziale) , quante quelle in cui si parlava di droghe , sesso , e rock'n roll. Un ragazzo è così portato a pensare che il cattolicesimo sia una specie di codice morale e etico, senza il quale si è persi, si è criminali, e non c'è possibilità di comportarsi in maniera giusta. Questo è un pensiero che è molto diffuso, ci si domanda spesso infatti se gli atei hanno un etica, e l'ho letto negli occhi dei miei familiari preoccupati quando ho annunciato loro la mia volontà di sbattezzarmi, come se già mi vedessero come un criminale sbandato. Tralasciando il fatto che la maggior parte dei criminali è cattolica (per motivi statistici, 87% cattolica la totalità) , e che di questo non si parla mai, ma c'è da sottolineare che un ateo ha una morale, un'etica molto più forte e più "sincera" di quella di un cattolico. Questo per vari motivi. Primo tra tutti l'ateo non si aspetta nessuna ricompensa per le sue buone azioni e non teme nessuna punizione per le cattive, ciò fa si che è portato a comportarsi bene per il solo fatto di farlo, "il bene per il bene" avrebbe detto Kant.Seconda ragione, l'ateo non ha nessuno a cui appellarsi chiedendo perdono e mostrando contrizione, che lo liberi dalle sue responsabilità, le cattive azioni all'ateo nessuno le può perdonare e lui ci deve convivere lasciandole pesare nella coscienza; al contrario un cristiano dopo una cattiva azione, si pente, si confessa, e la coscienza torna nuova "linda e pinta" come prima, scaricando notevolmente le responsabilità. E' forse per questo che spesso i boss mafiosi nei loro covi hanno più santini che armi?
In sostanza il messaggio che voglio comunicare è che la religione in Italia è vissuta in maniera sbagliata e viene strumentalizzata.Il culto è una cosa che riguarda noi e solo noi, ognuno ha il suo, non è scritto nel DNA , non è ereditario, e ognuno ha diritto a credere in ciò che vuole.Perciò ognuno si ponga le sue domande, e cerchi di avere la consapevolezza di ciò che pensa e di non lasciare che sia un nome a decidere per lui. E' inutile definirsi cristiani, cattolici, buddhisti, musulmani se poi non si conosce ciò che vuol dire. E' inutile quanto pericoloso. Sarebbe come essere iscritti ad un partito del quale non si conoscono le idee, chi lo farebbe? Purtroppo ciò accada spessissimo in Italia e sono convinto che 3/4 delle persone che sono ritenute cattoliche in realtà non lo sia, perchè è stato "iscritto ad un partito" quando non sapeva nemmeno leggere e scrivere , o perchè si tramanda di famiglia in famiglia l'essere "iscritti a quel partito", e non ci si degna nemmeno di conoscere le sue idee. Questo deve cessare! Non tanto perchè è moralmente ingiusto, ma perchè ha dato adito per troppo tempo a strumentalizzazioni di cui molti sono incosapevoli, e se in Italia la laicità è solo una parola vuota, questo è anche per colpa dell'indolenza, e dell'ignoranza, sicuramente voluta dai potenti di turno, del nostro popolo, che però deve alzare a testa!

domenica 18 dicembre 2011

Motivi sbattezzo

" D'altra parte, deve tenere conto che siamo in democrazia, ed è perfettamente normale che, se la maggior parte della popolazione si proclama cattolica, i suoi rappresentanti approvino leggi che favoriscono la religione cattolica." Dopo aver letto una frase del genere, tante cose diventano chiare. Capisci che il concetto di democrazia nel nostro stesso popolo è stravolto. Non riescono a capire che la democrazia consiste proprio nel garantire eguali diritti a tutti , comprese le minoranze, in quanto esistenti, e che se favorisse le maggioranze in quanto tali la democrazia non esisterebbe.Capisci inoltre che il battesimo ai neonati è un meccanismo che alimenta tale insulsa motivazione. Non importa essere cattolici per davvero, quando si tratta di alcuni argomenti, basta fa massa; ecco allora che bambini di pochi mesi vengono battezzati solo per ottenere un +1 nell'elenco. Poi se quella persona sarà tutto tranne che un cristiano, poco importa.Importa solo che la "maggioranza sia cattolica" , sulla carta, ovviamente. Quanti dei cristiani per "hobby" si sbattezzeranno tanto? Pochi. E questo meccanismo fornisce sempre più forza a uno stato che utilizza questa scusa per infiltrarsi nello stato.Così, quando ci sarà da prendere soldi, fare ingerenze, si dirà "la stragrande maggioranza è cattolica" , quasi sentendosi in diritto di riferirsi a tutto il paese, quando invece ci sarà da pagare, si prenderanno subito le distanze con le pecorelle smarrite. Bel meccanismo, molto funzionante, e molto comodo. Ancora una volta le truffe non mancano.